Movimento Astensionista Politico Italiano
Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa
Comitato Vigilanza Democrazia Partecipativa
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Elezioni politiche 2022, occhio agli tsunami.

 
Questi i dati finali ufficiali del Ministero dell’Interno sulle Elezioni politiche del 25 settembre 2022:
 
Aventi diritto al voto 50.869.304 di cui 4.743.980 residenti all’estero;
 
Affluenza: 63,91%
 
Voti validi espressi: 29.170.856 (Camera esclusa Valle d’Aosta Italia + Estero)
 
Totale astenuti: 21.698.448 (Camera esclusa Valle d’Aosta Italia + Estero)
 
Poiché come di consueto dalla contabilizzazione elettorale finale vengono inspiegabilmente esclusi non soltanto coloro che materialmente non si sono recati alle urne, ma anche tutti quelli che hanno espresso scheda bianca, nulla e rifiuto motivato ai seggi (dei quali non compare più traccia nelle percentuali finali ottenute dai conteggi), ci corre l’obbligo di considerare tutta questa massa di elettori quali esprimenti un voto astensionista, che in percentuale ha coinvolto, pertanto, circa il 43% dell’intero elettorato.
 
Senza nulla togliere al merito degli attuali partiti che si sono aggiudicati maggioranze e opposizioni “delegate attivamente” per il neo Parlamento ed il futuro Governo, il movimento astensionista politico italiano auspica con forte determinazione che si ponga fine alla mistificazione artefatta della reale portata politica dei partiti, che l’attuale sistema informativo-mediatico trucca e copre con ogni sotterfugio comunicativo.
 
Un’ulteriore manciata di espressioni “non utili ai partiti” potrebbe perciò innescare una totale e irrimediabile delegittimazione democratica di sistema fin dalle sue fondamenta, che sarà sempre più difficile contenere nella sua irrefrenabile tendenza.
 
Il rimedio a questa drammatica deriva potrebbe senz’altro essere rapportato ad uno dei capisaldi fondamentali della difesa della democrazia, ovvero l’autonomia della stampa rispetto al potere politico.
 
Stampa e mass media non devono mai perdere di vista il loro “corretto” compito informativo, come sancito dalla nostra Costituzione e dalle leggi sull’informazione a tutela dell’intero popolo sovrano.
 
Roma, 27 settembre 2022
 
Il Movimento Astensionista Politico Italiano

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Astensione: una opzione non incostituzionale

Sembra un paradosso ma non lo è assolutamente.
 
A pochi giorni dalle elezioni politiche del 25 settembre i leader di partito lanciano sempre più pressantemente appelli al voto utile, lasciandosi spesso andare ad espressioni false e inquietanti che dipingono l’astensionismo degli elettori come un rischio ed un pericolo per la democrazia. Al loro coro univoco, amplificato da un’informazione mass mediatica profondamente asservita che non osa contraddirli, si uniscono senza nessuna remora e cognizione di causa una folta schiera di intellettuali che, a rincarare la dose, sempre più spesso affermano che chi si astiene non ha poi il diritto di lamentarsi.
 
Forse non hanno capito che più denigrano l’astensionismo e tanto più questa modalità elettorale cresce, perché il tempo dei condizionamenti è ormai finito e l’elettorato non è più disposto a farsi raggirare.
 
Qualche giorno fa sul sito FiloDiritto.com è apparso un articolo approfondito e decisamente provocatorio anche a detta del suo stesso autore dal titolo “Punire l’astensionismo: perché no?” – Proposta di punire l’astensionismo elettorale.
 
Al movimento astensionista politico italiano è sembrato quindi utile e doveroso, a fronte di tutto ciò, fornire alcune precisazioni.
 
1)      E’ opinione comune, incolpevolmente maturata a seguito di decenni di informazione pubblica ampiamente riconosciuta come distorta, ritenere il voto come l’esclusiva espressione di una preferenza politica verso un candidato, un partito o una coalizione. Niente di più errato. Il voto, ma meglio sarebbe definirlo per ciò che effettivamente è, ovvero un autentico “atto elettorale”, è invece il risultato finale dei ragionamenti, le riflessioni, le valutazioni politiche appartenenti ad ogni elettore. E’ pretestuosamente in “malafede” chi lo considera e circoscrive all’esclusiva apposizione di una semplice crocetta su una scheda elettorale.
 
2)      Il segno apposto sulla scheda elettorale ha un valore ed un’incidenza assolutamente minima, equiparabile a neppure il 5 per cento rispetto a quello che è l’intero esercizio che prepara al giudizio, e quindi alla scelta finale, alla quale concorre quell’insieme di ragionamenti politici che ogni elettore è chiamato a fare. E che di fatto fa. Anche quando gli viene erroneamente appioppata la definizione di “astensionista”.
 
3)      Fatte queste dovute premesse, anche l’astensione elettorale è quindi espressione di voto libero e democratico, e guai a quella democrazia che intende sanzionarne l’esercizio poiché a quel punto sconfinerebbe nelle eclatanze di un regime autoritario e dittatoriale a tutti gli effetti.
 
4)      Bisognerebbe invece riflettere sul “perché” un libero e democratico esercizio di voto quale è anche l’astensione elettorale in ogni sua forma (mancata affluenza, schede bianche, nulle e rifiuti motivati ai seggi), pienamente inquadrata nel diritto costituzionale del voto libero, non rientri, finito lo spoglio, nella contabilizzazione elettorale finale.
 
5)      Vige, infatti, un’aberrante pratica antidemocratica e discriminatoria che fa sì che terminato lo spoglio siano presi in considerazione soltanto i voti utili, quelli cioè che fanno unicamente comodo ai partiti, buttando nei rifiuti l’espressione politica di milioni e milioni di elettori “non allineati”. La conseguenza di ciò, che poi si materializza come un editto in tutte le fasi successive dell’informazione politica pubblica monopolizzata illegittimamente dai partiti, è il valore sovradimensionato ed esclusivamente a loro vantaggio che da tale operazione deriva.
 
6)      Senza contare, poi, tutte le spartizioni di potere e di quattrini che seguono, grazie al fatidico manuale Cencelli, che poteva anche essere legittimato quando le astensioni non superavano il 10-15 per cento dell’intero corpo elettorale...
 
7)      Se dagli esiti delle urne si continuano ad escludere non soltanto coloro che le hanno disertate, ma anche chi ha espresso scheda bianca, nulla e rifiuto motivato ai seggi, anche chi esprime voto utile non ha né valore né considerazione, poiché ai partiti non interessano i voti numericamente considerati, ma fanno gola solo e soltanto le percentuali (artefatte) così ottenute.
 
8)      Finora non abbiamo mai visto un partito battersi per il riallineamento del potere alla volontà e alla sovranità popolare democratica ed effettiva, pur sperando che prima o poi ciò accada.
 
9)       Ci preme quindi riaffermare con forza che le derive antidemocratiche prendono corpo non quando i popoli sovrani si esprimono elettoralmente anche con le astensioni
, ma quando le lobbies politico-affaristiche, ignorando volutamente ciò, hanno sempre più campo libero nel saccheggiare e depredare al punto tale gli stati fino ad annientarli. Ed è esattamente ciò che sta capitando.

Roma,12 settembre 2022                                                                                  
 
Il Movimento Astensionista Politico Italiano

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E per favore non chiamatela più “astensione”

 Fra poco meno di due mesi saremo chiamati con anticipo alle urne.  
Per la drammatica situazione politica, economica e sociale che sta investendo l’Italia, ma non solo, sono molte le personalità istituzionali ed intellettuali, Presidente Mattarella e Papa Francesco in primis, che avrebbero preferito che questo importante appuntamento elettorale fosse invece giunto a conclusione del suo fisiologico iter, facendolo coincidere con la sua naturale scadenza.
Senza entrare nel merito delle critiche che si potrebbero o meno rivolgere al governo Draghi di cosiddetta unità nazionale, che di unità non è stato, a noi preme sottolineare l’atavica ingovernabilità della quale sono responsabili “tutti”, ma proprio “tutti” i partiti politici nostrani, protagonisti esclusivi del destino e della storia dell’Italia, che continuano a non esitare minimamente nel mandare tutto all’aria pur di soddisfare e salvaguardare i propri interessi di bottega.
La perenne conflittualità del Bel Paese è direttamente collegata alle guerre becere tra bande dei partiti (neanche più ideologiche come invece era un tempo), alimentate sempre di più dalla sola sete e bramosia per il potere, e dal desiderio bulimico della sua gestione che continua a depredare all’inverosimile quelle che sono, sotto gli occhi di tutti, le sempre più malridotte risorse dello Stato.
Questa frenetica corsa per il potere si dirama, poi, in tutto il sistema istituzionale, ma soprattutto nelle decine di migliaia di enti pubblici e partecipati dove la millimetrica spartizione del potere e delle risorse ad esso collegate non avvengono per una legge, ma grazie al fatidico manuale Cencelli che fa sì che questa perenne fame possa continuare ad essere soddisfatta da chi continua a sguazzare in lungo e in largo alle spalle di un popolo sempre più emarginato e spremuto.
Altro che lo specchietto per le allodole della riduzione del numero dei parlamentari, che invece sta aumentando ancor di più lo spadroneggiamento dei partiti!
Ma come è stato possibile arrivare a tutto ciò? Quali sono i meccanismi che hanno portato a sì tanta deriva? Secondo noi tutto nasce da un lapalissiano equivoco.
Quello attribuito, appunto, all’espressione del voto “non utile”, altrimenti definito come astensione.
Che cos’è il voto in una democrazia? Noi lo stiamo ripetendo all’infinito: “il voto non è l’apposizione di una crocetta su una scheda elettorale, ma l’atto di una delega politica che ogni elettore può consegnare o meno ad una coalizione, partito o candidato”.
Esso, il voto, non può essere ascritto ad un’imposizione nell’esercitare tale atto finale a prescindere, ma è il frutto delle valutazioni politiche che ogni elettore è tenuto ad effettuare per dovere civico.
E se l’elettore sovrano, a conclusione di questi suoi ragionamenti liberi e incondizionati ritiene di non dover delegare alcuna coalizione/partito/candidato, non significa che non ha votato, ma lo ha legittimamente fatto anche se in maniera non utile per qualsivoglia “pretendente al trono”.
Il degrado politico e democratico che a grandi passi sta sconvolgendo la nostra democrazia e il nostro sistema politico ed istituzionale deriva proprio da ciò, con un’insieme di partiti, avventurieri e faccendieri ai quali non frega assolutamente nulla dei destini della nazione e della sovranità dei suoi cittadini.
A tutti loro senza alcuna distinzione, siano di destra, sinistra, centro, terrieri, planetari o stellari, vorremmo solo chiedere una cosa: ma se tutta la massa dei cosiddetti “astenuti o non votanti” decidesse invece di convogliare il proprio voto verso un’aggregazione che la allettasse, le spartizioni sovradimensionate del potere alle quali assisteremo dopo il 25 settembre sarebbero le stesse di quanto invece si prefigura?
Ma come si fa a escludere dal computo elettorale il valore ed il pensiero politico di milioni di elettori?
E ancora, è democraticamente ineccepibile oltre che lecita la mega-discriminazione e disinformazione politica che quotidianamente assistiamo nei notiziari tg e nei dibattiti di approfondimento mediatico dei talk show ad esclusivo vantaggio dei soliti noti?
Roma, 2 agosto 2022
Il Movimento Astensionista Politico Italiano

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Nota di risposta del MAPI al Segretario PD Enrico Letta.

 
Nella sua relazione alla Direzione del PD di ieri 30 giugno 2022, il segretario Enrico Letta ha affermato che "l’astensionismo registrato alle ultime elezioni amministrative rappresenta un pericolo per la democrazia in un momento in cui a tre ore di aereo da noi si muore per la democrazia".
 
Tale affermazione, ripresa dall’Adnkronos e rilanciata da numerose testate giornalistiche, evidenzia alla perfezione la pretestuosità degli intenti del segretario di quella formazione politica, che mira in maniera sempre più spasmodica e scomposta all’esclusivo consolidamento affaristico del potere “democratico” al quale aspira.
 
Il Movimento Astensionista Politico Italiano, a questo punto, non può che suggerire a Letta di scolarizzarsi un pò di più, non solo da un punto di vista strettamente democratico, ma anche istituzionale e costituzionale, visto che l’astensione elettorale rientra a pieno titolo nel diritto di voto degli italiani.
 
Quella definita come “astensione” degli elettori, infatti, ed esercitata oltre che nella mancata affluenza alle urne anche con le schede bianche, nulle e astensioni motivate ai seggi, non rappresenta per nulla un pericolo per la democrazia, ma la conclusione libera del ragionamento politico di ogni elettore.
 
L’astensione elettorale in ogni sua forma, quindi, è manifestazione di voto libero e democratico a tutti gli effetti, mentre estremamente pericolose per la democrazia potrebbero piuttosto essere simili affermazioni gratuite da parte di chi “ignora” la valenza effettiva e giuridica del voto.
 
A Letta e a quelli come lui che pensano alle altrui guerre senza essere in pace con sé stessi, sicuramente dà molto fastidio la crescente presa di coscienza e di distanza degli elettori da tutti quei personaggi, lui in testa, che finora hanno con ogni probabilità utilizzato la politica per turlupinare il prossimo e per finalità di arricchimento personale.
 
La democrazia è prima di tutto rispetto della sovranità popolare, non truffa e manomissione della sua libera volontà, espressione ed esercizio.
 
 
All’Adnkronos si richiede specificamente la pubblicazione della presente nota, ai sensi della normativa vigente sul diritto di replica.
 
Roma, 1 luglio 2022
 
Il Movimento Astensionista Politico Italiano

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Alla Presidente della Commissione Europea, Signora Ursula von der Leyen
 
Alla Presidente del Parlamento Europeo, Signora Roberta Metsola
 
Al Presidente del Consiglio Europeo, Signor Charles Michel
 
 
Gentili Presidenti Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e Charles Michel,
 
il Movimento Astensionista Politico Italiano che rappresento comprende molto bene le difficoltà e le criticità dell’attuale momento di tensione internazionale, ed auspica che esse possano presto finire.
 
Crediamo, tuttavia, che il nostro ruolo possa incidere positivamente sullo stesso futuro delle democrazie occidentali, rafforzandole al loro interno grazie agli allargamenti delle rappresentatività popolari che potrebbero meglio indirizzare le scelte degli stati.
 
Bisogna considerare, infatti, che una delle cause scatenanti l’attuale conflitto, se non la principale che rischia di coinvolgere pericolosamente l’intera umanità, è in gran parte determinata dalle intransigenze delle posizioni espresse dai due blocchi moralmente responsabili (Nato e Russia).
 
Lo stesso Putin, pur ammettendo di essere a capo di un regime, ha spesso apertamente criticato la credibilità delle democrazie occidentali, che democratiche appaiono “soltanto” nella loro facciata, ma che in realtà obbediscono quasi esclusivamente a mega-interessi di lobbies e corporazioni.  
 
Noi riteniamo che le guerre siano principalmente il frutto di individualismi e nazionalismi, derivati da concentrazioni antidemocratiche sempre più marcate del potere, che originano a loro volta da surplus di attribuzione della rappresentatività politica.
 
Gli apparati governativi sia delle oligarchie, ma anche degli stati occidentali che si definiscono democratici, sono sempre più diretti verso esercizi di poteri in gran parte “deviati” e “artefatti”, suffragati cioè da consensi popolari falsati, o sovradimensionati rispetto alla loro consistenza reale.
 
Vogliamo con ciò comunicarvi, quindi, la nostra piena disponibilità a partecipare anche ad altri dibattiti o eventi su questi importantissimi temi, in un’ottica di ricerca e consolidamento dei rafforzamenti democratici fortemente necessari all’Europa e al suo auspicabile percorso di unità politica.
 
Roma, 17 maggio 2022
 
Cordialmente, Antonio Forcillo - Portavoce/Segretario
Movimento Astensionista Politico Italiano

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Chers présidents von der Leyen, Roberta Metsola et Charles Michel,
 

Le Mouvement Politique Abstentionniste Italien, que je représente, comprend très bien les difficultés et les criticités du moment actuel de tension internationale, et espère qu'elles prendront bientôt fin.
 
Nous pensons cependant que notre rôle peut avoir une incidence positive sur l'avenir des toutes les démocraties, occidentales aussi, en les renforçant sur le plan interne grâce à l'élargissement des représentations populaires qui pourraient mieux orienter les choix des États.
 
Il faut en effet considérer que l'une des causes déclenchantes du conflit actuel, peut-être la principale, menacent dangereusement l'ensemble de l'humanité, est largement déterminée par l'intransigeance des positions exprimées par les deux blocs moralement responsables (OTAN et Russie).
 
Poutine lui-même, tout en admettant qu'il est à la tête d'un régime, a souvent critiqué ouvertement la crédibilité des démocraties occidentales, qui ne semblent démocratiques "qu'en façade", mais qui, en réalité, obéissent presque exclusivement aux méga-intérêts des lobbies et des entreprises.
 
Nous pensons que les guerres sont principalement le résultat de l'individualisme et du nationalisme, dérivés de concentrations de pouvoir anti-démocratiques de plus en plus prononcé, suite une surestimation de leur représentativité politique.
 
Les appareils gouvernementaux des deux oligarchies, mais aussi des États occidentaux qui se disent démocratiques, sont de plus en plus orientés vers l'exercice de pouvoirs largement " déviés " et " faux ", c'est-à-dire soutenus par un consensus populaire faux, ou surdimensionné par rapport à la valeur réelle.
 
Nous nous restons à votre disponibilité pour participer à d'autres débats ou événements sur ces questions très importantes, afin d’analyser et ensuite essayer de donner notre apport pour consolider les démocraties dont l'Europe a fortement besoin comme son unité politique.
 
Rome, le 17 mai 2022
 
Bien cordialement,
 
Antonio Forcillo - Porte-parole / Secrétaire
 
Mouvement Politique Abstentionniste Italien

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Solidarietà e vicinanza al glorioso Popolo ucraino
 

Il Movimento Astensionista Politico Italiano esprime la più ferma condanna per la vile aggressione di Putin ai danni dell’Ucraina e del suo popolo.
 
Non è concepibile, agli esordi del terzo millennio, il dover assistere alla riproposizione di un nuovo olocausto, che si sta consumando nel cuore dell’Europa per le ambizioni e i calcoli criminali di un nuovo Hitler e dei suoi fedeli seguaci, ai quali probabilmente la storia non ha insegnato nulla.
 
Bene farebbero tutti coloro che hanno finora “goduto” delle elargizioni e delle grazie del dittatore, ostacolando ed impedendo volutamente la costituzione di quell’Unione Europea “politica” che avrebbe sicuramente prevenuto ed evitato questa immane tragedia, ad andare ad incatenarsi davanti alla sede del Parlamento di Kiev, per redimere se stessi e forse per indurre il loro “amico” a fermare il bagno di sangue patito dal glorioso Popolo ucraino.
 
Roma 26 febbraio 2022
 
Il Movimento Astensionista Politico Italiano
 
 
Solidarité et proximité avec le glorieux peuple ukrainien

 
Le Mouvement politique abstentionniste italien exprime la plus ferme condamnations de la lâche agression de Poutine sur l'Ukraine et son peuple.
 
Il est inconcevable, dans le 21 siècle, d'assister à un nouvel holocauste au cœur de l'Europe, pour des ambitions, des intentions criminels d'un nouvel Hitler et de ses fidèles, qui n’ont rien appris de l'histoire.
 
Tous ceux qui ont jusqu'ici « joui » des dons et des grâces du dictateur, entravant et empêchant délibérément la mise en place d’une Union européenne « politique », qui aurait certainement prévenu et évité cette terrible tragédie, feraient bien de s'enchaîner devant le siège du Parlement de Kiev, pour se racheter et peut-être inciter leur "ami" à arrêter le bain de sang dont souffre le glorieux peuple ukrainien.
 
Rome le 26 février 2022
 
Le mouvement politique abstentionniste italien
 



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ARCHIVIO


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Nero d'Italia è il primo documentario realizzato dalla giornalista  Valeria Castellano. Un viaggio nelle valli del petrolio, in Basilicata,  là dove si produce l'80% dell'olio nero italiano. E' il racconto delle  storie di chi vive all'ombra delle trivelle, di chi respira l'aria delle  raffinerie. Sì, perchè i centri oli, in quella regione, sono sorti tra  le case dei contadini, accanto alle coltivazioni e ai pascoli.
 
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Diretta Agorà del 16/01/2013
dal min. 51 al 56
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